Considerata la “madre di tutti i semi” dagli Inca, perché in grado di crescere a un’altezza di 4000 metri sopra il livello del mare, sul pietroso altopiano delle Ande, e in condizioni climatiche avverse, secondo la FAO la quinoa è la pianta che potrebbe fronteggiare la drammatica situazione della fame mondiale, proprio grazie alla sua notevole capacità di adattamento a terreni aridi e a tipologie di clima molto diverse tra loro.
I semi di quinoa cotti a vapore o bolliti possono essere utilizzati nelle insalate, oppure per preparare risotti, zuppe e arricchire piatti a base di verdure, come ad esempio queste splendide e ottime Zucchine ripiene con quinoa e prosciutto cotto Snello . Per il pane, i biscotti e gli altri prodotti da forno, invece, non è consigliabile utilizzare esclusivamente farina di quinoa, ma unire quest’ultima ad altri tipi, ad esempio quella di grano saraceno. Essendo priva di glutine, è perfetta anche per l’alimentazione di chi è affetto da celiachia, un’intolleranza sempre più diffusa nei Paesi occidentali e in Italia.
Curiosità e ricette per cucinarla sono state raccolte nel libro La quinoa in cucina realizzato dalla Food and Agriculture Organization insieme a Slow Food, con i consigli degli chef Antonello Colonna ed Enrico Crippa.
Un po' di storia
Un po' di storia
Coltivata in Bolivia, Perù ed Ecuador da cinquemila anni, la quinoa appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae, come gli spinaci e le barbabietole, ma per il suo elevato contenuto di amido e per la forma – una spiga che produce chicchi simili al miglio – è considerata un cereale a tutti gli effetti.
Il 2013 che sta per finire è stato l’anno della quinoa, promosso dalla FAO proprio per incentivare la diffusione di questa antichissima pianta anche fuori dal Sudamerica e farla diventare l’alimento del domani. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura ne sta promuovendo la coltivazione nei Paesi in Via di Sviluppo, soprattutto da parte di contadini locali e piccoli agricoltori: sperimentate con successo già in Kenya e Mali, le colture potrebbero estendersi in futuro allo Yemen, alle pianure del nord dell’India e persino all’Himalaya.
Il segretario dell’ONU Ban-Ki Moon ha messo in rilievo il ruolo fondamentale del cereale nella sfida “Fame Zero”, che si propone, tra gli altri obiettivi, quello di un “mondo in cui tutti abbiano accesso a cibo nutriente durante tutto l’arco dell’anno”. E la quinoa è il cereale più nutriente, tanto da essere stato soprannominato dalle Nazioni Unite “super cibo delle Ande”: è composta per il 13% da proteine e per l’8% da fibre, è povera di grassi ma ricca di magnesio, ferro, fosforo, zinco, vitamine E, C e del gruppo B. Contiene, inoltre, due amminoacidi essenziali: la lisina, che permette alle cellule cerebrali di crescere, e la metionina, responsabile della metabolizzazione dell’insulina.
La quinoa in Italia
La quinoa in Italia
Il consumo della quinoa va promosso anche nella nostra società: richiedendo pochissime cure e resistendo a climi e terreni differenti, questa pianta rappresenta un esempio di coltura “sostenibile” ed è incoraggiata dall’ONU anche per salvaguardare l’alimentazione delle generazioni future.
In Italia è in vendita nei negozi di alimenti biologici e presso le Botteghe Altromercato, l’organizzazione che da 25 anni promuove lo sviluppo sostenibile attraverso il commercio equo e solidale. Il Consorzio Altromercato, formato da 118 cooperative, è presente sul territorio nazionale con 300 negozi.